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Saturday, July 31, 2010

Riflessioni da doccia (giustificare il conto dell'acqua)

Una mucca è un animale sociale, tende a unirsi a un branco dove si sente sicura e a proprio agio. L'essere umano è uguale a una mucca sotto questo aspetto, solo che la coscienza dell'essere umano è più sofisticata di quella di una mucca (lo assumo come ipotesi). Il cervello umano non solo porta gli impulsi esterni e le emozioni all'attenzione della coscienza, ma riesce a collegare a questi la memoria e a formulare pensieri. Come la mucca non trova nulla di strano a unirsi a un branco e a seguirne le sorti perché sente che è quello che deve fare, così l'essere umano non può che dare un giudizio positivo sulla propria coscienza, almeno in prima istanza, fino a che qualcosa in futuro evidenzi un vizio, e allora ci si rende conto di avere sbagliato.
Il giudizio positivo sulla coscienza è fondamentale alla sopravvivenza della specie, se non fosse così le mucche non starebbero in branco e gli uomini non formerebbero società, non si accoppierebbero, non si innamorerebbero così facilmente, etc. Quando diciamo "vivi le tue emozioni," stiamo dicendo di prendere quello che arriva alla nostra coscienza e considerarlo vero senza intermediazioni. Quando il senso di incompletezza che ci assale lo consideriamo un segnale venuto dall'esterno, allora magari diventiamo religiosi. La prova del giudizio positivo sta nella semplice osservazione che tendiamo a credere alle nostre emozioni: "sento rabbia quindi sono arrabbiato," "sento paura e quindi sono impaurito."
Noi crediamo nella nostra coscienza e non possiamo non farlo! "Credere" è una parola molto importante nelle società umane. Le società umane si basano su verità delle coscienze individuali, su una diffusa condivisione (le eccezioni ci sono e sono importanti, v. seguito) di quelli che chiamiamo princìpi. In altri termini li possiamo considerare miti (prendo la parola mito da qui, che vidi mesi fa).
Come possiamo individuare i miti della società? La mia conclusione è che i miti si possono individuare negli argomenti di cui è molto difficile parlare in contesti sociali. Non sto parlando di censura o di difficoltà tecniche, intendo argomenti che se affrontati suscitano più imbarazzo che animare una conversazione costruttiva. Il mito dell'amore, il mito dell'uguaglianza, il mito del lavoro. I miti che formano la società e che la condizionano. Il mito della famiglia viene visto come fondativo, ma una società basata fortemente sul mito della famiglia non discute delle violenze familiari e tende a non le frenarle.
Esistono sempre, nelle società umane, degli individui che mettono in discussione i miti. Beh, ogni individuo lo fa, ma alcuni lo fanno di professione, scrivono libri, fomentano agitazioni, producono opere d'arte. Questi individui possono avere il potere di abbassare il livello di autocensura sui miti, permettendo la loro discussione, tanto da poter portare i miti stessi a sparire dalla società. Non credo serva fare esempi di questo fenomeno.
La società che risulta dalla distruzione di alcuni miti può essere una società con meno miti, ma non può, chiaramente, essere una società senza miti. Il mito che la società sia buona (in qualche senso) deve per forza esistere, altrimenti la società stessa si disgrega.
Possono questi individui che distruggono i miti essere attori politici? Mi pare di poter dire con una certa confidenza che no, non lo possono essere. Un movimento politico che si prefigge l'abbattimento di un mito non ha successo. Il mito deve essere già distrutto, o barcollante, affinché la politica possa eliminare il mito anche nella giurisdizione. L'esempio attuale è il mito del matrimonio omosessuale. Per capire come questo mito fosse così radicato nella società, basta pensare che molte delle leggi esistenti non specificano che il matrimonio deve avvenire tra un uomo e una donna. Era ovvio che fosse così, e non si poteva nemmeno ipotizzare altrimenti, se non per scherzo (ma quante cose iniziano per scherzo?). Solo oggi questo mito non è così radicato e la politica se ne può occupare, con più o meno successo. Ma il cammino è iniziato, nella società futura ci saranno i matrimoni omosessuali, e forse il concetto stesso di matrimonio cambierà dal punto di vista legislativo.
A grandi linee, tracciate con l'accetta come piace ai serial killer, un individuo ha tre scelte: essere un distruttore di miti, come un artista per esempio, essere un politico, o non essere e semplicemente esistere (lo so, un po' forte ma il motivo sarà chiaro nella frase successiva, e comunque preferisco la scelte di campo). Io penso di essere, per costruzione, un distruttore.