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Friday, May 11, 2012

Elogio del Secchione

Una maggioranza o anche semplicemente un gran numero di persone possono non avere ragione. Questo controintuitivo concetto (che è controintuitivo se si applica la teoria frequentista delle probabilità) è ben noto e gli esempi si sprecano. Il problema è che, qualora esistesse una prova, o una forte evidenza, che la maggioranza si sbaglia, questa prova sarebbe conosciuta solo da una minoranza della minoranza. Di solito, chi conosce la prova identifica chi non la conosce con uno spregiativo massa. La massa, dal canto suo, spesso non solo ignora chi conosce la prova, ma anzi, non né pensa particolarmente bene. Conoscendosi maggioranza, di solito, vede le minoranze come qualche forma di pericolo, o di non uniformità.

Questo fenomeno è molto simile a quello sperimentato da ogni secchione almeno una volta nella vita: isolamento, derisione, bullismo, incomprensione. Si può spesso identificare senza grossi problemi l'origine dei comportamenti, non a caso siamo secchioni. Si tratta perlopiù di essere considerati diversi dal resto del branco, quindi, per l'assunto di uniformità della natura di Hume, anche sbagliati. In parole povere "se non sei come me hai qualcosa che non va, se poi mettiamo anche che ti credi superiore giusto perché perché sai ragionare, allora mi stai proprio sul cazzo!"

Il membro della massa che si trovi a leggere qui (e che è riuscito a passare indenne attraverso la teoria frequentista delle probabilità e la filosofia di Hume), potrebbe ben dire che Steve Jobs, di cui ha saputo della morte, non era affatto bravo a scuola, e anzi, era un frikettone allucinato. Si dà il caso che si possono fare due considerazioni in questo caso. La prima è che il secchione ha di solito una certa perseveranza e cocciutaggine nel capire e nel produrre, cosa che fa di Jobs un secchione. La seconda è che, sebbene lui c'abbia messo molta energia, i prodotti per cui è famoso non esisterebbero se non esistessero mandrie introverse di ingegneri, ricercatori, designer, che hanno speso molti week-end non invitati a molte feste. Gente che leggeva libri di fantascienza, forse, o programmava un computer giusto per il divertimento di farlo. Di fatto è assodato che la necessaria creatività per produrre innovazione deriva dai secchioni, specialmente quelli che sentono che devono fare ciò che stanno facendo.

Come dice Susan Cain, nella sua apologia degli introversi, se mettete delle persone in una stanza queste tenderanno a uniformarsi su delle idee, a scimmiottare, letteralmente, le persone più carismatiche, ovvero quelle che hanno un migliore eloquio, ma non c'è nessuna correlazione tra eloquio e intelligenza creativa. La creatività è molto più spesso attiva nella solitudine che tra la folla, più spesso dalla lettura che dall'aperitivo in piazza.

Quando la vostra suoneria del cellulare partirà a tutto volume con l'ultima hit dance ascoltata nella vostra trasmissione televisiva preferita, ricordate che potete ascoltarla, voi e tutti quelli che vi circondano, solo grazie al fatto che esistono i secchioni e, speriamo, esisteranno anche in futuro. E se mi invitate a bere l'aperitivo, magari qualche volta ci vengo pure io.