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Tuesday, July 9, 2013

Essere o non essere (su facebook)

Ho scritto "I like it" sulla sabbia
http://www.flickr.com/photos/maurillio/7526797510/
Essere o non essere parte del "social"? Che sia più nobile tentare di sparire dal rumore e dalla mediocrità, o provare a contrastare il mare di spazzatura sperando in qualcosa di buono? Dialogare, interagire, nient'altro, lavorare per avere dei rapporti soddisfacenti di condivisione: è una opzione da desiderarsi, ma richiede tempo, fortuna e impegno.

Nel mio modo di vedere, Facebook e Twitter sono strumenti per raccontare sé stessi, e ognuno sceglie le proprie modalità in base alla rappresentazione di sé che desidera o riesce a darsi, che sia promozione personale, semplice narcisismo, o pura inconsapevolezza.

Su Facebook, ad esempio, si possono individuare molti tipi di utenti. Il primo tipo che mi viene in mente sono quelli che non fanno altro che condividere materiale prodotto da altri, spesso immagini con qualche frase ad effetto postato in qualche pagina pubblica di imprecisata origine, il cui contenuto è di solito relativo e opinabile. Alcuni prediligono le frasi ispiranti come "sii il cambiamento che vuoi veder... etc", altri che postano delle frasi pleonastiche e irritanti, come "se anche tu sei contro la morte clicca mi piace!". Quelli che postano vignette comiche su un determinato tema, quelli che postano lo scandalo di qualche scienziato che ha scoperto la cura del cancro ma che viene osteggiato dalle case farmaceutiche, o qualche illustre personaggio che incredibilmente dorme in pubblico, e si potrebbe continuare ancora parecchio.

Un altro tipo di utenti è rappresentato da quelli che postano frasi criptiche del tipo "Adesso non so proprio che fare...", o "Oggi ho pianto", "finalmente sono felice". Che quando uno le legge non sa mai cosa fare: chiedere informazioni in un commento? Meglio un messaggio privato? Un commento ironico verrebbe apprezzato? Uno offensivo? Alla fine si rinuncia e ci si dimentica in fretta dell'esistenza del post stesso.

Di solito poi ci sono anche quelli che descrivono quello che fanno durante il giorno. Spesso trasbordano nel tipo precedente, ma suscitano anche un vago senso di voyeurismo, tipicamente insoddisfatto. Anche in questo caso non so mai cosa fare: postare, cliccare, condividere, forse ignorare. Una variazione su questo tema sono quelli che commentano gli avvenimenti avvenuti di recente, ringraziando i partecipanti, limitando il commento a un "bella serata", o "dovremmo farlo più spesso". Di solito questi post lasciano un po' interdetti quelli che non erano presenti, quindi la reazione più comune sono dei puntini di sospensione nel cervello prima di passare oltre.

Poi ci sono gli intrattenitori, quelli che condividono cose curiose, divertenti e interessanti, ricercate e selezionate con un certo gusto. Sono tra i miei preferiti e sarebbe interessante conversare con loro, ma il commento e il "mi piace" al post non portano di solito a nulla se non un "mi piace" di rimando, perché diciamolo pure che non è facile avere una conversazione civile e non polemica in un flusso di commenti.

Un altro tipo di utenti posta pensieri propri e originali su temi sociali, politici, economici. Trovo interessanti anche questi utenti, e spesso ospitano le discussioni più lunghe e articolate, polemiche, ma in rari casi davvero costruttive.

Io non so bene a che tipo appartengo. Non mi è dato sapere, visto che nessuno te lo dice nei social network. Come sottolineato sopra, la comunicazione su questi strumenti è troppo spesso carente e insoddisfacente. Si possono lanciare "messaggi nella bottiglia", ma difficilmente si riescono a sviluppare idee e creatività, vanno bene per qualche fugace e vaga ispirazione tra la molta noia, inutilità, rumore di fondo e aggiornamenti dalle pagine di notizie e personaggi pubblici di varia natura.

Quindi la domanda rimane. Restare o no? Il gioco vale la candela? Forse sì, ma non ci si deve aspettare molto. Meglio accontentarsi di quei pochi casi che danno soddisfazione, e accettare che la maggior parte del tempo (che non deve essere molto) speso nei social network sarà dimenticabile senza alcun rimorso.

(Post preceduto da ribadire l'ovvio)

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